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MAETEL LEGEND

CARTONI > CAPITAN HARLOCK
Maetel

Figlia di Andromeda Promesium e sorella gemella di Esmeralda, Maetel è una giovane donna bionda e longilinea. Personaggio ricorrente nelle opere di Leiji Matsumoto, appare per la prima volta nel manga Galaxy Espress 999, dove indossa abito e colbacco neri, per poi incrociare più volte la strada con gli altri protagonisti spaziali del Leijiverse. Proprio in Maetel Legend si scopre che quel suo vestito scuro è il simbolo del lutto per la perdita della madre, trasformata in creatura meccanica, e che il suo imbarco sul Galaxy avviene per sfuggire a Hard Gear. È molto legata alla sorella Esmeralda, ma le due intraprendono strade differenti dopo la meccanizzazione del loro pianeta d’origine, Lametahl. Molti dettagli su Maetel rimangono avvolti dal mistero, svelati poco alla volta in vari film e serie. In Harlock Saga si comprende che la lega a Capitan Harlock un forte rapporto d’amicizia, il pirata dello spazio la invia infatti sulla Terra, da Tadashi Daiba, per invitarlo a non forgiare l’anello con l’oro del pianeta Reno. Nelle edizioni italiane dei vari anime il personaggio viene chiamato con nomi differenti, divenendo talvolta Maeter e altre volte Maisha.
Maetel
Re, regine e pirati

Tra pirati, corsari e sovrani dei tempi andati i rapporti sono stati spesso ambigui e contraddittori. Infatti, se da un lato i predoni del mare erano considerati dai reggenti degli Stati europei una vera e propria piaga da debellare, dall’altro rappresentavano un utile strumento per contrastare e danneggiare Paesi rivali. Nel Cinquecento, per esempio, lo sviluppo della pirateria lungo le rotte del Nuovo Mondo fu ampiamente favorita dalla competizione tra Spagna e Inghilterra. Quest’ultima, meno potente sul mare e in ritardo con la colonizzazione delle Americhe, vide nei pirati un utile alleato per contrastare la potenza spagnola, non solo, diede vita a una vera e propria guerra di corsa, fornendo ‘lettere di marca’ ad alcuni capitani di vascello, gli diede insomma un documento che li autorizzava a compiere atti di pirateria, ma solo nei confronti di vascelli di nazioni nemiche. Tramite i corsari, e quindi senza impegnare proprie forze, l’Inghilterra minò la dominazione spagnola e, allo stesso tempo, ne ricevette dei benefici economici, dato che i corsari erano tenuti a versare una parte del bottino alla corona. Tra i corsari più famosi vi fu Francio Drake, che la regina Elisabetta I arrivò a chiamare ‘il mio pirata’. Ma le cose cambiavano se i pirati attaccavano vascelli inglesi. Sempre Elisabetta fece processare Lady Killgrew, donna pirata rea di aver assalito navi inglesi, condannandola all’impiccagione, pena poi commutata in una lunga reclusione. Dal canto loro i corsari, soprattutto quando si vedevano ritirare le ‘lettere di corsa’, spesso si trasformavano in comuni pirati pronti ad assalire qualsiasi nave.
I sovrani in Harlock

Anche nel mondo di Capitan Harlock i rapporti tra pirati e sovrani possono essere controversi. La stessa Emeraldas è in fondo una principessa, figlia della regina Promesium, eppure sfoggia il simbolo del teschio e si dedica alla pirateria su un’astronave che, ironia della sorte, si chiama Queen Emeraldas (Regina Emeraldas). Nel corso della sua vita, Harlock ha più volte a che fare con re e regine. Nella serie Classica affronta Raflesia, regina del regno di Mazone, in Harlock Saga si oppone a WOtan, possente sovrano del Walhalla. La sua strada si incrocia anche con quella della regina Promesium, ma quando quest’ultima è ormai completamente meccanizzata e quindi non più umana. In ogni caso, Harlock raramente vede di buon occhio i sovrani, che spesso incarnano quel potere dispotico e arrogante che si impegna a combattere. Inoltre anche se il più delle volte il suo operato potrebbe essere associato a quello di un corsaro piuttosto che a quello di un pirata, dato che agisce per il bene del’umanità piuttosto che il proprio tornaconto personale, difficilmente Harlock accetterebbe una ‘lettera da corsa’ da un qualsiasi sovrano.
Maetel Legend OAV

Nato nel 2001 sotto forma di OAV, Maetel Legend è un anime che porta avanti l’ambizioso progetto di Leiji Matsumoto di collegare due serie spaziali più importanti dando vita a un gigantesco affresco del futuro, non privo in verità di incongruenze e sovrapposizioni. In Maetel Legend il trittico di donne protagoniste (Andromeda Promesium, Maetel, Esmeralda) è rappresentativo di tre diversi filoni narrativi: Andromeda per La regina dei mille anni, Maetel per Galaxy Express 999, Esmeralda per Queen Emeraldas e Capitan Harlock. Attraverso la visione di questa miniserie, in questa sede riunita a formare una sorta di lungometraggio auto-conclusivo ma prologo di un intero universo, vengono chiariti dettagli e svelati segreti solo accennati in altre opere. Il pianeta Lamentahl è avvolto dal gelo, il suo sole artificiale si sta spegnendo e la morsa del freddo si fa ogni giorno più stretta. Trovare del cibo diventa sempre più difficile, facendo temere il peggio per la popolazione. Lo scienziato Hard Gear ha ideato un processo, a cui si è già sottoposto lui stesso, per meccanizzare gli esseri umani, in modo che non debbano più patire alcuna privazione. Non vedendo altra soluzione, Andromeda decide di meccanizzare il proprio corpo e di ordinare al resto della popolazione di fare lo stesso. Le figlie gemelle di Andromeda, Maetel ed Esmeralda, sono tuttavia scettiche nei confronti di questa soluzione e temono che la meccanizzazione possa privarle della loro umanità. Decidono quindi di restare umane e cominciano a condurre delle ricerche su Hard Gear e sul suo progetto. Scoprono che nel microchip istallato nel cervello di chi desidera meccanizzarsi è inserito una sorta di messaggio ipnotico, che recita "moltiplicatevi e divenite parte di me", con cui Hard Gear condiziona le creature artificiali trasformandole in esseri privi di sentimenti e al suo sevizio. Contemporaneamente, Promesium si rende conto che mentre il suo corpo cambia anche la sua umanità vacilla, rendendola incostante. Hard Gear, preso da un delirio di onnipotenza, decide di meccanizzare ogni abitante e il pianeta stesso, ma le scorte di metallo stanno finendo spingendolo a guardare il pianeta Terra quale fonte di rifornimento. Maete ed Esmeralda comprendono che ormai è in gioco il destino di due mondi, mentre Promesium, mostrando un ultimo barlume di umanità, le invita a fuggire da Lametahl. Il loro destino è segnato, Maetel deve imbarcarsi sul Galaxy Express 999, mentre Esmeralda abbraccerà la carriera di pirata dello spazio. La sfida con Hard Gear non è ancora conclusa…
Masamichi Amano

Autore delle musiche di Maetel Legend – Sinfonia d’Inverno è Masamichi Amano. Nato il 26 giugno 1957 ad Akita, in Giappone, ha studiato al Kunitachi College of Music di Tokyo ed è un compositore, arrangiatore e maestro d’orchestra. È specializzato in colonne sonore, sia per produzioni live action sia per prodotti in animazione, in particolare di genere fantascientifico, horror e d’azione. Ha spesso diretto l’orchestra filarmonica di Warsavia, impegnata nel suonare musiche di sua composizione. Nel mondo degli anime è apprezzato soprattutto per aver scritto pezzi sinfonici che fanno da sottofondo alla moderna serie robotica Giant Robot, dando vita a una colonna sonora estremamente comunicativa, con brani tranquilli nella fase di calma e minacciosi e roboanti pezzi da opera lirica nelle sequenze più tragiche, in particolare in quelle che sottolineano la distruzione di un’intera nazione. Tra gli altri anime a cui ha prestato le proprio neote vanno ricordati almeno Ruin Explorers, Ninja Resurrection, Sin:the movie, Super Atragon e il film di Lamù dal titolo Only You.
Assalto al treno

Ai tempi degli antichi pirati i treni non esistevano e, anche se vi fossero stati, certo avrebbero interessato poco i predoni del mare, poco propensi a poggiare i piedi sulla terraferma. Tuttavia, gli assalti al treno condotti dai banditi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento presentano parecchie similitudini con gli abbordaggi effettuati in mare dai pirati. Un’assonanza che non è sfuggita a Leiji Matsumoto, che nella sua serie Galaxy Express 999 ha raccontato di una rapina condotta da un pirata spaziale, il ladro chiamato Antares, ai danni del Galaxy. Quel treno avveniristico, che viaggia nel cosmo, inoltre, incrocia più volte il proprio percorso con quello dell’astronave Arcadia di Harlock e della Queen Emeraldas comandata da Emerarldas. Nell’immaginario collettivo, e in quello cinematografico in particolare, abbordaggi e navi e assalti ai treni non sono molto dissimili ed entrambi fortemente dinamici e drammatici. Non a caso la prima pellicola western mai girata, The Great Train Robbery del 1903, è incentrata proprio sulla rapina a un treno. I regista e sceneggiatore americano Edwin Stanton Porter la gira con un budget di 150 dollari e in soli undici minuti porta in scena la rocambolesca impresa di un gruppo di banditi. Nel mondo del futuro di Matsumoto cambia la tecnologia, ma non le emozioni.
Andromeda

Regina del pianeta Lametahl, Andromeda Promesium è una bellissima donna e la madre di Maete e Esmeralda. Un tempo sulla Terra era nota come Yayoi Yukino o la Regina dei Mille Anni. Il suo cuore si strugge di fronte alla tragedia del proprio mondo, destinato al gelo eterno. La disperazione la spinge a provare l’improbaile strada della meccanizzazione, grazie alla quale i corpi di carne e ossa diventano di freddo metallo, venendo così liberati dalla necessità di mangiare e dalle sofferenze causate dal freddo. Tuttavia Promesium si accorge a proprie spese che la meccanizzazione porta alla perdita di umanità. Combattuta tra la sua parte meccanica e quella umana, quando si rende conto del proprio errore tenta invano il suicidio. Alla fine soccombe al lato meccanico e giunge persino a tentare di uccidere le amate figlie. È ormai uno strumento nelle mani di Hard Gear, che la controlla come una marionetta, utile al suo progetto di meccanizzazione di tutto Lamentahl. A Maetel ed Esmeralda non resta altro da fare che considerarla morta, non riconoscendo quel fantoccio meccanico che la impersona. In altri anime, Promesium è chiamata Promethium.
Andromeda
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