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Dead or Alive trappola mortale
In questo quinto lungometraggio per il cinematografo, il camaleontico Lupin III è alla caccia di un nuovo tesoro. Pare che, sull’isola di Zufu, in medio oriente, si celino immense ricchezze, lì depositate dal legittimo sovrano prima di essere assassinato da un usurpatore, il generale Cacciateste. Con gli inseparabili compagni Jigen e Goemon, Lupin si reca sul posto per esaminare la situazione. Non appena posato piede sull’isolotto che ospita l’ambito bottino, i tre vengono assaliti da strani tentacoli tecno-
Il regista
Regista di Dead or Alive è nientemeno che il creatore di Lupin III, Kazuhiko Kato in arte Monkey Punch. Nato il 26 maggio 1937 nell’Hokkaido, sin da bambino desidera diventare un autore di fumetti e comincia a esercitarsi su alcune riviste amatoriali. Il suo esordio ufficiale nel mondo dei manga risale al 1965, col fumetto breve Playboy Nyumon ("Come diventare un playboy"), seguito da parecchi altri, compreso un adattamento dei racconti de Le mille e una notte. Tra le sue principali fonti di ispirazione vi è la rivista umoristica americana Mad, la cui satira grottesca e dissacrante lo influenza non poco. Altra sua famosa serie è Isshuku Ippan, composta da storie lampo in una o due tavole, incentrata sulle avventure di un buffo ronin, un samurai senza padrone.
Il mondo di Lupin
Negli anime di Lupin sono molti i personaggi che appaiono diversi da quello che sembrano perché abilmente camuffati da abiti e maschere. Ma è Lupin il ero mago del travestimento, del cambio d’identità, del sagace inganno. Anche in Dead or Alive appare più volte sotto mentite spoglie, riuscendo a confondere tutti coloro gli stanno attorno. Maschere di gomma, barba e baffi finti, vestiti larghi o stretti, tacchi, trucchi, finte cicatrici, ogni dettaglio è utile per modificare il proprio aspetto e i tratti somatici. Ottime doti di recitazione e la capacità di dissimulare la propria voce o imitare quella altrui, fanno il resto. Certo Lupin si traveste per sfuggire agli avversari, per ingannarli, per spiare, estorcere informazioni, mettere in atto complessi piani, ma anche perché si diverte. Proprio così: il suo egocentrismo, l’eterno bambino che è in lui, il gusto per il pericolo, la gioia per la sorpresa, la voglia di stupire sono tutti elementi che lo spingono al cambio di identità, a sorridere dell’avversario che casca nel tranello, a strapparsi la maschera con una risata beffarda, e la gioia un po’ infantile di chi è perfettamente conscio di aver ingannato ancora una volta i propri antagonisti. Così, nel corso di tanti film, puntate televisive e manga, ha assunto l’identità di donne, autisti, poliziotti, cuochi, suore, samurai, arabi e, addirittura, quella di Jigen e di Zenigata. Insomma, se state guardando un anime di Lupin III non potrete mai essere certi che il personaggio al centro del video sia quello che dice di essere o se sia invece l’ingannevole Lupin. A meno che lui non voglia farvelo sapere, strappandosi la maschera e mostrando il proprio sardonico sorriso.
Un doppio pilota
Come molte altre serie TV, anche quella di Lupin fu preceduta da un episodio "pilota". Anzi, i "piloti" furono due: uno spezzone per un ipotetico film mai realizzato e un episodio prova che riutilizzò le stesse animazioni, adattandole al formato televisivo.
Tre serie TV
Sono tre in totale le serie TV di Lupin III. La prima, del 1971, si intitola Lupin Sansei ("Lupin III") ed è di 23 episodi; la seconda, Shin Lupin Sansei ("Il nuovo Lupin III") è del 1977 e ne conta 155, mentre la terza, Lupin Sansei: part III ("Lupin III: parte III") è del 1984 ed è formata da 50 episodi in tutto.
Lupin e il pachinko
In Giappone Lupin III è stato immortalato anche su parecchi pachinko. Per chi non lo sapesse, il pachinko è una sorta di biliardino verticale in cui unico compito del giocatore è far partire delle biglie d’acciaio che, ricadendo verso il basso, finiscono in buche con punteggi differenti. Chi totalizza più punti riceve simpatici regali, a volte proprio firmati Lupin III.
Il personaggio
Dal nome abbastanza insolito, uguale a quello di un fiore, Oleandro è un personaggio dalla personalità complessa, che rivela solo in parte a chi le sta intorno. Estremamente bella e affascinante, ma silenziosa e malinconia, lavora in un bar della città di Zufu. In realtà si tratta solo di una copertura per la sua vera professione, quella di agente segreto al servizio del governo. Apparentemente forte e cinica, possiede in realtà un animo onesto e idealista che l’accompagna in ogni scelta e le procura non pochi guai. È abile sia nella lotta corpo a corpo, sia nell’uso delle armi; inoltre non teme di mettere a rischio la propria vita nel corso di una missione. I suoi occhi dal taglio orientale e lo sguardo apparentemente gelido, rivelano talvolta la tristezza dovuta a un grande dolore che la lega al passato, che si cela indissolubilmente nel suo cuore.