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L'ARCADIA DELLA..

l'arcadia della mia giovinezza

Capitan Harlock


Una benda nera sull'occhio destro, una lunga cicatrice sulla guancia sinistra e un teschio bianco con due tibie incrociate sul petto. Si tratta evidentemente di un pirata, ma non di un pirata qualunque, bensì di Capitan Harlock: il pirata dello spazio. Come accadde per gli antichi predoni del mare, anche Harlock, pirata del futuro, è avvolto da un'aura leggendaria, continuamente alla ricerca della libertà: "Il mio sogno è sempre stato vivere come un uomo che, in ogni momento della propria esistenza, è pronto a partire a bordo del proprio vascello, per mari sconosciuti, lasciandosi dietro tutto il proprio passato senza alcun rimpianto", afferma deciso, avvolto nella propria cappa nera e volgendo lo sguardo verso lo spazio infinito. Con la sua astronave, ARCADIA, Harlock non solca i mari bensì il cosmo, unico spazio che sembra poter contenere la sua voglia di avventura, il suo desiderio di viaggiare, la sua necessità di libertà. Anarchico e indipendente, spesso in contrasto con gli altri uomini, Harlock non ha però scordato il proprio pianeta d'origine, la Terra, ed è sempre pronto a difenderla.

 

Le navi pirata


Per i pirati del passato la nave non era solo un mezzo di trasporto, ma anche lo strumento con cui guadagnarsi da vivere e una vera e propria casa. Allo stesso modo, nel l’universo del futuro di Harlock le navi hanno un’importanza fondamentale, e riflettono il carattere di chi le abita. Ma se per solcare gli oceani sono sufficienti vascelli di legno e vele di stoffa, lo spazio richiede astronavi in metallo e motori avveniristici. In più occasioni, tuttavia, le astronavi del mondo di Harlock non rinunciano a qualche vezzo del sapore antico, a dettagli prelevati di peso dai vecchi velieri. Emblematica, in questo, la nave della piratesca Emeraldas, la Queen Emeraldas, che ha la forma simile a quella di un dirigibile, è lunga 338 metri e sotto la fusoliera ha agganciata una cabina dalla forma di vecchio galeone, una parte abitabile dell’astronave. Il solo essere vivente a bordo è Emeraldas, il resto dell’equipaggio è composto da aneroidi. Astronavi di ogni foggia e dimensione appaiono in altri anime di Harlock, e tra loro vale la pena di citare almeno quelli delle Manzoniane, acerrime nemiche degli esseri umani nella serie televisiva del 1977. oltre che su un gran numero e una grande varietà di caccia spaziali e ricognitori, le Manzoniane possono contare su parecchie navi di grosse dimensioni, tra cui Pyramida, che prende il nome dalla suggestiva struttura, e Dokuros, l’astronave della regina Raflesia, capitale itinerante del suo impero.

L’Arcadia


L’astronave di Harlock è l’Arcadia. Il suo nome è ispirato a quella regione del Peloponneso indicata dagli antichi greci come luogo idilliaco. Nel mondo di Harlock esistono ben quattro Arcadia: due aeroplani e due astronavi. Arcadia è infatti chiamato il biplano su cui vola agli inizi del Novecento, Phantom F. Harlock I, antenato dell’Harlock dello spazio. Anche Phantom F. Harlock II, eroe tedesco della Seconda Guerra Mondiale, battezza il proprio caccia, un Messerschmidt BF 109 G-6, Arcadia. Poi ci sono le due astronavi comandate da Harlock. Quella vista nella priam serie televisiva è la quarta Arcadia, mentre la terza è quella che appare nel lungometraggio L’Arcadia della mia giovinezza. Questa astronave ha un design moderno, ma mantiene alcune delle caratteristiche dei vascelli terrestri: la bandiera con il teschio e la parte finale simile a quella di un vecchio galeone.

 

L’Arcadia della mia giovinezza


Waga Seishun no Arcadia (l’Arcadia della mia giovinezza) è il primo lungometraggio dedicato a Capitan Harlock. Nonostante sia stato realizzato nel 1982, mentre la prima serie televisiva di Harlock è datata 1977, si situa cronologicamente prima. In questo film viene infatti chiarita e ben delineata la storia di Harlock e di alcuni suoi antenati, e il rapporto con il suo grande amico Tochiro, pronto a combattere al suo fianco contro una spietata razza di alieni, gli Umanoidi. Il lungometraggio è immerso in un’atmosfera drammatica, in alcuni tratti addirittura tragica. Grande spazio è dedicato all’Arcadia e agli spettacolari scontri spaziali sostenuti contro la flotta nemica. Queste caratteristiche, sommate a un disegno e a una animazione di ottimo livello, lo rendono impedibile per qualsiasi fan del Capitano. Secondo quanto narrato dalla storia, prima che Capitan Harlock solcasse lo spazio a bordo dell’Arcadia, un suo antenato, agli inizi del ventesimo secolo aveva già battezzato col nome Arcadia il proprio biplano. Il lungometraggio si apre proprio con il volo di questo antenato, Phantom F. Harlock I, e il suo sfortunato tentativo di sorvolare l’altissima vetta del monte Stanley. Le gesta di questo navigatore dei cieli saranno tramandate di generazione in generazione. La scena si sposta poi nel futuro. Migliaia di anni dopo la Terra è stata invasa da Umanoidi, una combattiva razza di alieni. Harlock è ufficiale della Federazione Terrestre, comandante della nave da guerra Death Shadow. I terrestri hanno però perso la guerra e la Death Shadow trasporta civili sulla Terra, condannata a subire il gioco degli oppressori. Ma delle voci ancora si levano per rivendicare la libertà, tra queste quella della bella Maya, amata da Harlock, che tramite la radio Voce della Libera Arcadia mantiene vive le speranze degli uomini. In un bar terrestre Harlock incontra Tochiro un ingegnere della Federazione e allo stesso tempo uomo eccentrico, col quale sente una certa affinità di spirito. I due stringono amicizia e cominciano la loro lotta contro gli Umanoidi. Vero e proprio pilastro dell’universo narrativo di Harlock, l’Arcadia della mia giovinezza conferma le doti narrative del suo autore e la forza drammaturgica del suo personaggio più riuscito.

Leiji Matsumoto


Leiji Matsumoto è lo pseudomino di Akira Matsumoto, nato il 25 gennaio 1938 a Kurume, nella prefettura di Fukuoka, sull’isola di Kyushu. Il suo esordio nel mondo dei manga avviene da giovanissimo nel settore degli Shojo, i fumetti per ragazze, dopodichè si dedica ai manga per ragazzi e in particolare alle serie di fantascienza, tra cui vanno ricordate almeno Capitan Harlock, Queen Emeraldas, Galaxy Express 999, La Regina dei Mille Anni, Corazzata spaziale Yamato, Gun Frontier. Con un tratto molto personale, attento più a suggestionare che al realismo, Matsumoto non solo ha realizzato migliaia di tavole a fumetti, ma è anche attivo nel campo delle anime, partecipando alla trasposizione animata di molti suoi manga. Nel 1977 ha fatto anche una breve incursione nel filone robotica con l’ottimo Danguard Ace. Grande appassionato di fumetti, possiede una delle collezioni più importanti del Giappone e ha scritto un libro sulla storia dei manga. Tra i suoi hobby vi è anche l’oggettistica militare, che gli è tornata utile per i manga a sfondo bellico che ha realizzato in grande quantità. La sua popolarità in Giappone è tale che viene spesso definito "il sovrano delle pubblicazioni d’avventura".

 
 

Le donne pirata


Nei secoli passati, marinai e pirati hanno sempre guardato con sospetto alla presenza di donne sulle navi, considerandole portatrici di sfortuna. Per questo alcune di loro, per passare inosservate, si travestono da uomini. I lunghi capelli venivano nascosti dentro bandane e cappellacci, il seno camuffato da camicie molto ampie, la voce alterata per apparire più roca. Alcune donne pirata particolarmente combattive hanno dato filo da torcere ai loro colleghi maschi, dimostrandosi abili nell’uso della pistola e della spada. Comandanti intelligenti hanno tuttavia favorevolmente accolto donne nella loro ciurma, proprio come fa Harlock, che sull’Arcadia accetta di buon grado una giovane Kei Yuki, in grado di utilizzare tutti gli strumenti di bordo e ottimo consigliere per il comandante. Importante anche il rapporto di amicizia con Emeraldas, che con la sua cicatrice sul volto è quasi una controparte femminile di Harlock ed è altrettanto abile nel condurre un’atronave. Talvolta anche i nemici di Hrlock hanno fattezze femminili. Come le temibili Manzoniane, donne che bruciano come carta e pronte a battersi fino alla morte. A guidarle è Raflesia, regina solitaria e decisa che intende dare al proprio popolo una nuova casa, la Terra, eliminandone gli abitanti. Le donne, insomma, non si nascondono più sulle navi, al contrario manifestano la propria femminilità sia nell’aspetto slanciato e nei lunghissimi capelli, sia nei comportamenti, spesso più riflessivi di quelli dei loro colleghi maschi.

Phantom F. Harlock II


Figlio di Phantom F. Harlock I, ne eredita la passione per il volo, il nome dell’aereo, Arcadia, e l’omonimo diario. È un pilota di caccia della Germania della Seconda Guerra Mondiale, un vero e proprio asso della Luftwaffe, e partecipa alla battaglia d’Inghilterra. Durante gli ultimi giorni di guerra incontra Toshro Oyama: lo aiuta a fuggire in Svizzera a bordo del proprio aereo Me Bf 109, battezzato appunto Arcadia, e gli dona il mirino Revi C/12D. nacxe così l’amicizia tra gli Harlock e gli Oyama, che si tramanderà nelle generazioni. Phantom F. Harlock II si batte per una nazione che sa trovarsi sull’orlo della disfatta, mantenendo comunque uno spirito cavalleresco e un forte orgoglio personale. Il personaggio, nell’aspetto praticamente identico al discendente Capitan Harlock pirata spaziale, appare nel film L’Arcadia della mia giovinezza, ma una sorta di suo antenato è protagonista di un manga di Leiji Matsumoto del 1969, dal titolo Pilot 262. in quel breve fumetto si chiamava Walter von Harlock e pilota un modello leggermente differente di Messerschmitt, il Me 262 del titolo.

 
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