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DNA SIGHTS 999.9

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Melow


I lunghi capelli biondi e il viso dalle dolci linee, accompagnati a un lungo abito azzurro, fanno quasi assomigliare Melow a una creatura angelica. Si tratta invece di una donna aliena proveniente dallo spazio, inviata sulla Terra per condurre l’umanità sulla sua nuova via. È un essere di puro spirito, contro cui le armi convenzionali non possono nulla, ma è sensibile alle scariche dimensionali. Inizialmente Melow racchiude la propria energia entro un ciondolo del terrestre Daiba e comunica con lui telepaticamente. Quando ne esce e la sua forma è finalmente visibile, spiega al ragazzo, ma anche a Rei Yuki, la propria missione. È sfiorando il suo pianeta d’origine che la Meteora Nera ha cambiato rotta dirigendosi verso la Terra e causandone la distruzione. È anche per questo motivo che Melow viene inviata ad aiutare i terrestri. Inizialmente Daiba appare molto diffidente nei suoi confronti, considerandola responsabile di quanto accaduto al pianeta azzurro. Un poco alla volta comincia a fidarsi di lei e Melow può suggerirgli la giusta soluzione per salvare l’umanità.

 

Pirati contro dittatori


Agli antichi pirati i dittatori, o comunque i regimi autoritari, non sono mai piaciuti. Uno dei motivi per cui si arruolavano sotto il jolly roger era proprio il desiderio di libertà, la voglia di opporsi alle angherie e hai soprusi dei potenti, sia che si trattasse di dispotici capitani di navi mercantili e militari sia di governatori, governi e sovrani abituati a imporre con la forza la propria volontà. Non a caso una delle nazioni più penalizzate dalla pirateria, dal Cinquecento al Settecento, è stata la Spagna, stato europeo che importava ingenti ricchezze dal Nuovo Mondo, ma la cui popolazione viveva spesso nell’indigenza e veniva governata con pugno di ferro dalla monarchia. I pirati talvolta sentivano così forte l’esigenza di libertà e democrazia da dimenticarsi di essere predoni del mare e schierarsi a fianco di ribelli che si sollevavano contro i loro governi. È quanto accadde, per esempio ad alcuni pirati americani come Jean La fitte e John Paul Jones, pronti ad aiutare gli indipendentisti durante la rivoluzione americana (1775-1783). Alcuni pirati, poi, diventarono tali solo per scalzare un oppressore. Tra di loro vi fu anche Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, che tra il 1837 e il 1839 ottenne dalla neonata Repubblica del Rio-Grande del Sud una ‘lettera di corsa’ contro le nemiche bandiere dell’Impero del Brasile e della Repubblica Orientale dell’Uruguay.

Libero paladino


Capitan Harlock nasce come nemico dell’oppressione, sceglie di diventare un pirata per combattere l’arroganza dei potenti. Questo aspetto del suo carattere è già evidente nel manga e nella serie televisiva Classica, dove forte è il suo disgusto nei confronti di un governo terrestre più lassivo che dispotico, ma comunque intollerante nei confronti di chiunque la pensi diversamente. Il Primo Ministro terrestre, interessato a governare solo per meschini vantaggi personali, è l’emblema di quel potere da cui Harlock desidera stare alla larga o addirittura si impegna a combattere. Anche nelle altre serie questa sua propensione è evidente: si schiera contro gli Umanoidi e i Meccanoidi, razze che prediligono le dittature, così come si oppone alle Mazoniane, non solo perché desiderose di conquistare la Terra ma anche perché fautrici di una società dispotica controllata dai militari. In Harlock Saga arriva a combattere perfino Wotan, potente sovrano del Walhalla, praticamente una divinità, ma anche un essere insensibile che non tiene in alcuna considerazione la vita altrui. Così, anche in Fire Force DNA Sights 999.9, non può fare a meno di schierarsi con coloro che si oppongono allo strapotere della Trader Force, ostile ai dittatori come ogni pirata deve essere.

 

Fire Force DNA Sights 999.9


L’OAV Fire Force DNA Sights 999.9 è un tipico esempio di anime di ‘raccordo’ all’interno del Leijiverse, il complesso universo virtuale creato da Leiji Matsumoto. Si tratta, in altre parole, di una storia in cui confluiscono personaggi, spesso mostrati sotto una luce differente, già visti in altri film e altre serie, ma senza necessariamente rispettare eventi accaduti altrove, al contrario riscrivendoli e adattandoli alle nuove esigenze narrative. Ecco, quindi, che pur essendo DNA Sights ambientato nell’anno 2024, ovvero parecchi secoli prima del 2977 della serie Classica di Harlock, il pirata dello spazio vi appare a bordo dell’Arcadia. Come sua consuetudine, Matsumoto gestisce i propri personaggi come se fossero attori su un palcoscenico, adattandone le parti a seconda dell’utilità. Ma vediamo in dettaglio la trama. Nell’anno 2024 la Terra viene devastata dall’impatto dei frammenti della Meteora Nera, gigantesco corpo celeste che porta con sé una misteriosa forma di DNA. Il danno peggiore tocca alla città di Tokyo, quasi completamente distrutta. Inoltre, approfittando dello stato di crisi, una nuova forza prende il potere. Si tratta della Trader Force, una dispotica organizzazione militare guidata da Photon, una misteriosa aliena. Nello spazio, però, qualcuno osserva con preoccupazione la situazione e invia sulla Terra Melow, col compito di aiutare gli esseri umani. Nel frattempo, a Tokyo, il giovane Daiba si arrangia come può nel distretto di Nerima. Rimasto orfano in seguito alla quasi totale distruzione della città, baratta il poco saké rimasto nell’azienda familiare con cure mediche e generi di prima necessità. Quando Daiba viene catturato dagli uomini della Trader Force, scopre di essere dotato di particolari poteri derivatogli dal contatto col DNA Sights portato dalla Meteora Nera. Non è il solo a trovarsi in questa condizione, lo stesso accade alla giovane Rei Yuki e al gatto Mi. I tre vengono contattati, prima telepaticamente poi fisicamente, da Melow, che gli spiega la situazione e li invita ad abbandonare la Terra per sfuggire a Photon e costruire un nuovo futuro per l’umanità. Quando attraversano l’atmosfera a bordo di un’avveniristica astronave vengono ostacolati dalla Trader Force, ma in loro aiuto giunge inaspettatamente l’arcadia di Capitan Harlock, cheli scorta fuori del pericolo. Il capitano pirata sembra conscio del fatto che a bordo di quella nave vi sono gli eroi che compiranno il destino del mondo.

Masayumi Kojima


La regia di Fire Force DNA Sights 999.9 è affidata a Masayumi Kojima. Nato l’11 marzo 1961 a Yamanashi, in Giappone, Kojima è un veterano dell’animazione. La sua carriera comincia negli anni Ottanta, all’interno di importanti compagnie come la Knack e la Tatsunoko. Negli anni Novanta entra nel rinomato studio Madhouse, di cui fa ancora oggi parte. Lavora non solo sugli anime ma anche su serie live action, e non sempre in veste di regista ma anche come direttore dell’animazione e addetto alo storyboard. Tra le serie a cui a partecipato vi sono Cardcaptor Satura (storyboard), Satura Wars (direttore dell’animazione), Gunslinger Girl (storyboard), Monster (regia). DNA Sights non è l’unica opera di Matsumoto di cui si è occupato, ha infatti realizzato lo storyboard di due episodi di Captain Herlock, il più recente anime dedicato al pirata dello spazio. Tra i suoi ultimi lavori vi è la regia del lungometraggio animato del 2007 Piano no Mori (La foresta del piano), tratto da un manga di Isshiki Makoto. La pellicola narra le vicende di due giovani divisi dalle differenze sociali, ma uniti dalla comune passione per il pianoforte. I due protagonisti sono Kai, il figlio di una prostituta, e Syuhei, che appartiene a una famiglia di celebri musicisti.

 
 

Il valore dell’alcol


All’inizio di Fire Force DNA Sights 999.9, Daiba baratta le cure mediche del dottor Shimaoka con una bottiglia di saké. Privo di denaro utilizza tale liquore, un tempo prodotto dalla sua famiglia. Come merce di scambio, consapevole del suo valore e della passione del dottore per l’alcol. Anche gli antichi pirati tenevano in grande considerazione gli alcolici, ne erano ghiotti e rappresentavano per loro un bene prezioso. Certamente, invece del saké, tipicamente giapponese, preferivano altre bevande dall’alta gradazione. In particolare tra i pirati caraibici a più consumata era il rum. Spesso se ne appropriavano durante le loro scorrerie, altre volte lo acquistavano in qualche taverna. !Quindici uomini sulla cassa del morto e un barile di rum!", canta un pirata nel romanzo l’isola del tesoro, sottolineando che, anche se abbandonati su un’isola, l’importante è avere un po’ di rum. Il prezioso liquido era ricavato facendo fermentare la canna da zucchero e quest’ultimo per quanto indirettamente, era in buona parte responsabile dell’esistenza dei pirati locali. Tra i principali commerci del Seicento e del Settecento vi era infatti lo zucchero giamaicano, trasformato in pani e caricato nelle stive delle navi che venivano spesso depredate dai pirati. Insomma, la canna da zucchero e il rum per un motivo o per l’altro erano due importanti risorse dell’economia locale, legale e illegale.

Photon


Capelli viola, sguardo deciso, Photon è una donna aliena energica e dispotica. È il comandante supremo delle truppe della Trader Force. Inizialmente cerca di convincere Daiba e Rei di volere il bene dei terrestri. Secondo le sue parole esiste nel cosmo una volontà ostile intenzionata a fermare lo sviluppo della Terra, mentre il suo compito consisterebbe nel salvare il pianeta azzurro da tale forza malvagia. Ben presto, però, cala la maschera svelando che il suo vero obiettivo è trovare ed eliminare gli umani evoluti, cioè quegli uomini che entrati in contatto col DNA Sights hanno sviluppato particolari poteri e potrebbero rappresentare una nuova forza nell’universo. Per questo controlla la Terra con pugno di ferro e cerca di soffocare sul nascere ogni rivolta. Suo compito è anche fermare Melow, che rappresenta un enorme ostacolo ai suoi scopi. Quando Daiba, Rei e Mi lasciano la Terra a bordo di un’astronave, tenta di distruggerla, ma viene fermata da Harlock. Non le resta quindi altro da fare che tornare sul proprio pianeta natale, per organizzare un nuovo esercito destinato a contrastare gli esseri umani.

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